Genio in 21 giorni

Brescia

Sede di Brescia

Brescia

Vittorio Bartolini

Istruttore

 

Sono cresciuto in una frazione della provincia di Sondrio con 273 abitanti, sulle Alpi al confine con la Svizzera. Un paese con un solo semaforo, tre supermercati, due chiese e pochissimo altro.

Da piccolo l’unica cosa che puoi fare è giocare nei boschi vicino casa o inventarti come divertirti  per le strade insieme agli altri bambini.

Una delle pochissime cose da fare crescendo è lo sport, una passione che mi accompagna da tutta la vita, e che mi ha permesso di sviluppare molte delle caratteristiche che oggi mi contraddistinguono come professionista.

Sono convinto che stare di fronte a delle attività impegnative, faticose, a volte dolorose, che ti richiedono di avere a che fare con frustrazione e sacrificio, sia una chiave fondamentale per la crescita di ogni essere umano.

Uno dei momenti più impegnativi della mia crescita è arrivato appena compiuti 19 anni, un momento che avrebbe cambiato per sempre la mia vita. Un ragazzo che conoscevo, con cui avevo condiviso momenti della mia crescita, dei progetti importanti per me, si è addormentato una sera di Gennaio e non si è mai più svegliato. Aneurisma cerebrale, hanno detto. Nessuno se lo poteva aspettare.

I mesi successivi sono stati davvero dolorosi. C’erano giorni in cui provavo un profondo senso di rabbia, sgomento, ingiustizia. Non sapevo cosa fare e non sapevo come reagire. All’esterno non si vedeva molto, continuavo a fare come avevo sempre fatto, ridendo, scherzando, ma con un dolore dentro che in quel momenti mi sembrava incolmabile.

Questo dolore, però, è stato determinante: una goccia enorme che ha fatto traboccare il vaso della mia insoddisfazione.

Quell’anno mi sono promesso che avrei cambiato la mia vita, che avrei costruito qualcosa di grande, che sarei diventato qualcuno e che non mi sarei mai accontentato della mediocrità.

Mi sono promesso che non sarei rimasto imprigionato in quella piccola valle, che non me ne fregava nulla delle sicurezze, del posto fisso in banca che sognavano molti dei miei amici e che non volevo ritrovarmi, 30 anni dopo, a soffrire una vita che odiavo.

Da quel momento ho messo in ogni cosa un impegno diverso, un livello di dedizione e disciplina che non avevo mai visto in me stesso.

Volevo essere il migliore in quello che facevo, sempre.

Studiavo il doppio, lavoravo il doppio, mi allenavo il doppio e mi impegnavo il doppio in ogni cosa.

Sono diventato campione di karate, insegnavo musica ai bambini, ho recuperato la situazione semi-tragica che avevo a scuola e mi sono diplomato.

È stata la nascita dell’uomo che sono oggi, la decisione che ha cambiato la mia vita e mi ha dato più risultati di tutto.

La cosa più bella è che tutti questi risultati non hanno dato soddisfazione solo a me, ma sono diventati una ispirazione per quelli che avevo intorno, che mi guardavano con occhi diversi. Ero diventato quello che tutti cercavano per avere un consiglio su come fare.

Mi ricordo un giorno in cui uno dei miei migliori amici mi ha chiamato per chiedermi cosa doveva fare all’università, perché voleva sentirsi sicuro di fare la scelta giusta e non rischiare di sbagliare.

Sinceramente non ricordo cosa gli ho consigliato, ma ricordo come mi sono sentito sapendo che lui si stava affidando a me, per la sua vita. Mi sentivo onorato, fiero, orgoglioso, consapevole di aver fatto la differenza nella sua vita. Me lo ricordo perché pochi giorni prima avevo visto il film Sliding Doors e mi sono reso conto di quanto magari quel mio consiglio, avrebbe potuto cambiare completamente le sorti della vita di quella persona.

Oggi sono un istruttore di Genio in 21 Giorni e, ogni mese, ai miei corsi, vedo decine di persone che prendono consapevolezza di cosa sono in grado di fare veramente, una visione molto differente da quello che credevano prima.

Vivo ogni mese, durante i primi tre giorni di corso, la sensazione magica di vedere persone che si riaccendono. La consapevolezza di saper fare molto più di quello che pensavano, cambia interamente la vita dei miei studenti!

Sento che sto spendendo la mia vita per qualcosa di veramente significativo, perché grazie al mio lavoro migliaia di persone hanno portato la loro vita più vicina ai propri sogni.

Forse il mio amico, che tanti anni fa mi ha chiesto un consiglio sull’università, non se ne renderà mai nemmeno conto. Ma io quel giorno ho deciso, per la prima volta, che nella vita non volevo solo avere il meglio per me, ma che volevo dedicare la mia vita a permettere ad altri di fare lo stesso.

Non vedo l’ora di essere la svolta di altre migliaia di persone, e se un giorno ci incontreremo, spero di esserlo anche per te in qualche modo.

Vuoi saperne di più?

richiedi informazioni