PROGETTO SCUOLA IN CAMERUN
“La provvidenza di Dio per gli uomini, sono gli uomini”
Padre Giuseppe
sostenitore del progetto per la scuola di Douala (Camerun)
Questa è una storia vera. Irene è una ragazza nata in Camerun, in una di quelle realtà che per noi europei è difficile da comprendere a fondo.
L’Africa, come sappiamo, ha risorse straordinarie ma anche grandi problemi. Uno di questi è l’alfabetizzazione. Secondo l’UNESCO, ad inizio millennio 42 milioni di bambini non andavano a scuola e la metà degli iscritti riusciva a stento a finire l’equivalente della nostra scuola elementare. Non è sempre questione di scelte: a volte per raggiungere la scuola più vicina bisogna fare 40 chilometri e l’automobile è un lusso riservato a pochissimi.
Irene è cresciuta in Camerun, anche se a un certo punto della sua storia è riuscita ad arrivare in Italia e a integrarsi. Quando sei in una situazione del genere puoi fare due cose: scordare il passato, tutto quello che ti ha fatto soffrire, e voltare pagina; oppure fare tutto ciò che puoi per cercare di cambiare le cose nella tua terra. Irene si è data un obiettivo importante: fare in modo di poter garantire l’istruzione primaria al maggior numero possibile di bambini camerunensi.
Questa donna ha dato davvero il massimo, tutto quello che aveva, e anche di più. Ha trovato un lavoro, ha compreso la cultura italiana, si è sposata e ha creato una bellissima famiglia con 4 bambini. E durante questo percorso, non ha mai dimenticato il suo sogno: costruire una scuola a Douala, in Camerun.
Per 10 anni, Irene ha lavorato a questo suo obiettivo. Sul suo cammino di ostacoli ne ha incontrati parecchi e le distrazioni non sono mancate, eppure ha sempre trovato la forza di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
A un certo punto di questa storia, Irene viene messa alla prova: perde suo marito e rimane sola, con 4 figli da mantenere. Ma Irene da quelle montagne russe chiamate vita non scende e, mentre non ha ancora i soldi per raggiungere il suo traguardo, immagina ogni dettaglio del grembiule che avranno i bambini della scuola e come saranno i banchi e le sedie.
Poi arriva un momento decisivo: viene operata alla schiena ed è costretta ad abbandonare il lavoro rimanendo senza risorse economiche; ha difficoltà a sostenere la sua famiglia, figuriamoci realizzare il suo sogno. Eppure, quando il mare sembra in burrasca, lei mostra straordinarie abilità da navigatrice, perché proprio in una situazione del genere decide che non è più il momento di rimandare.
A settembre inizia la scuola. E dovrebbe iniziare per tutti i bambini, anche per quelli in Africa. Così si rivolge spontaneamente a una persona che l’ha già aiutata in passato e gli fa una richiesta importante: una donazione consistente per poter portare i lavori sulla scuola ad un livello tale che permettesse di cominciare lo studio.
Questa persona è il fondatore del nostro team, Massimo De Donno, che decide a quel punto di organizzare un corso, il cui incasso derivante dalle iscrizioni – “dettaglio” che verrà raccontato a Irene solo a fine corso, come potete vedere nel video su questa pagina – viene interamente investito nel progetto. Viene raccolta una cifra pari al doppio di quella inizialmente richiesta da Irene e, allora, la scuola si può costruire.
Il giugno successivo, una notizia importante da Douala: sono ben 107 i bambini che hanno partecipato alle lezioni e che sono stati promossi quest’anno.
Genio in 21 Giorni continua a sostenere il progetto, grazie anche all’impegno diffuso di tutti i propri istruttori e tutor. Se vuoi offrire il tuo personale contributo, contattaci all’indirizzo email: [email protected] spiegandoci le tue idee su come potresti aiutarci a sostenere l’educazione dei bambini in Camerun!