Accendere l’Intelligenza

Accendi la tua Intelligenza: il progetto di Genio in 21 Giorni e del CNR per contrastare l'analfabetismo funzionale

Massimo De Donno CEO di Genio in 21 Giorni e l’Ing. Massimo Arattano Primo ricercatore del CNR hanno studiato e deciso di promuovere una nuova campagna “Accendi la Tua Intelligenza” per contrastare l’Analfabetismo Funzionale. 

Nel 1984 l’UNESCO ha introdotto il concetto di analfabetismo funzionale definendolo come “La condizione di una persona incapace di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”. 

Un problema complesso e di vasta portata, secondo le recenti statistiche in cui l’Italia risulta essere seconda in classifica, subito dopo la Turchia.

Dal Manifesto per una Nuova Scuola alla Campagna “Accendi la tua Intelligenza”

Come abbiamo scritto in un manifesto d’intenti sul tema dell’apprendimento al quale abbiamo dato un contributo di idee, insieme ad altri specialisti del nostro settore e ad associazioni culturali che hanno a cuore il mondo degli studenti e della scuola, il modello scolastico italiano vive – purtroppo da tempo – una profonda crisi, che l’ha reso di fatto, in parte, non più conforme al complesso contesto in cui siamo immersi oggigiorno.

A fronte di ciò – o forse per effetto di ciò? – il tasso di analfabetismo funzionale continua a salire. Un’analfabeta funzionale è una persona che non dispone degli strumenti minimi indispensabili per leggere e comprendere un testo di normale difficoltà, quale può essere un articolo su un quotidiano o una pagina di libro.

Guardiamoci attorno: tutti ne conosciamo qualcuno, se consideriamo che il tasso di analfabetismo funzionale nel nostro Paese ha raggiunto percentuali a due cifre (la dispersione scolastica implicita, cioè l’incapacità di un ragazzo/a di 15 anni di comprendere il significato di un testo scritto, è in Italia al 51%).

Ricercatori, pedagogisti ed esperti di apprendimento si interrogano ogni giorno su quale possa essere la risposta. Forse più d’una, com’è ovvio, dal momento che non può esistere una risposta univoca a problemi così complessi.

Non considerare le peculiarità specifiche di ogni discente, i personali stili cognitivi e di apprendimento, fallire nello svilupparne pienamente il potenziale, non tenere in conto i profondi cambiamenti relativi alle nuove frontiere del digitale, ormai parte integrante delle vite di tutti i cittadini, non valorizzare la figura dell’insegnante, penalizzando il personale scolastico e limitando fondi finanziari ed energie professionali, non fa altro – nel medio-lungo termine – che “spegnere le intelligenze” dei ragazzi e anche degli adulti: le difficoltà di apprendimento riguardano, infatti, i giovani come gli adulti, perché ovviamente i problemi non si risolvono quando “finiscono gli esami”, ma si trasformano in ostacoli ancor più gravi, e il confronto con molti professionisti, manager, imprenditori appartenenti ai settori più disparati ci ha permesso di osservare frequentemente tra gli adulti le stesse difficoltà di espressione, di comprensione ed elaborazione delle informazioni.

Tornando brevemente al mondo della scuola, quello in cui si entra quando si incomincia il percorso scolastico è – in larga parte, inutile negarlo – un sistema fatto di voti, “sbarramenti” ed esami, raramente davvero inclusivo: per molti discenti è più facile entrare nell’ottica di studiare per tentare di sopravvivere all’interno di questo sistema, ovvero per essere promossi o non essere bocciati. Eppure, lo scopo dell’atto di studiare non è certamente (solo) quello di prendere “buoni voti”: si dovrebbe studiare per capire, per imparare a ragionare, per affinare il proprio pensiero, senza mai abbandonare lo spirito critico.

Inoltre, ogni essere umano ha, fin dalla nascita, lo stimolo a esplorare, scoprire, sperimentare, e, in definitiva, imparare. Alla luce di questo ci siamo chiesti: cosa può distruggere di più la motivazione di un approccio come quello illustrato qualche riga sopra…?

L’analfabetismo funzionale è una vera e propria piaga sociale. La maggior parte delle persone non si rende neppure conto di non riuscire a elaborare testi semplici, fin banali. La verità è che quando ci manca la capacità di comprendere il mondo che ci circonda, viene meno la libertà, e alla lunga, la stessa democrazia va in crisi”.

Da queste premesse, in collaborazione con un qualificato team di ricercatori del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, è nato il nostro progetto “Accendi l’Intelligenza”.

Intervista agli ideatori della Campagna “Accendi la tua Intelligenza”

* Intervista a cura di Max Rigano, giornalista

D: “Dott De Donno, com’è nata questa idea e come pensate di promuovere l’alfabetizzazione funzionale nel nostro Paese?

M. DE DONNO: “La locuzione ‘analfabetismo funzionale’ è ormai entrata nel linguaggio corrente, grazie anche alle citate indagini Ocse, che ogni anno ci ricordano quanto il fenomeno sia diffuso nei vari paesi del mondo, incluso il nostro. Del resto la definizione del concetto risale ormai a quasi 40 anni fa, e, in tutto questo tempo, sembra che la crescita del fenomeno non abbia incontrato validi ostacoli, per cui abbiamo avvertito l’urgenza di fare qualcosa per affrontare il problema.

La nostra azienda è costantemente alla ricerca di nuovi strumenti e tecniche che rendano sempre migliori le capacità dei nostri istruttori nell’aiutare gli studenti, quando anni fa ho scoperto che da circa vent’anni il CNR portava avanti una ricerca per potenziare le capacità di apprendimento, mi sono molto incuriosito e ho voluto incontrare l’ideatore e responsabile della ricerca: l’Ing. Massimo Arattano.

Scoprii così che la ricerca aveva messo a punto degli strumenti, per insegnare a capire e ragionare con più efficacia e rapidità. Ne ho quindi voluto saggiare personalmente l’utilità.

Devo dire che i “Fondamentali dell’apprendimento” – così i ricercatori hanno battezzato gli strumenti da loro messi a punto – sono stati per me una rivelazione!

Non è facile dire come sia nata l’idea della campagna, è stata piuttosto l’esito naturale di un percorso.

Una volta personalmente testata l’efficacia dei Fondamentali dell’apprendimento, ho deciso di avviare per tutti gli istruttori di Genio in 21 Giorni un percorso di formazione – ad oggi ancora in itinere – coi ricercatori del CNR e del team di ricerca SaperCapire.

Apprendere e applicare i Fondamentali dell’apprendimento e, grazie ad essi, ampliare la cultura scientifica che il programma di formazione prevede, ha reso evidente quanto sia urgente, non solo risolvere l’analfabetismo funzionale, ma anche, quanto sia vitale poter comprendere ed apprezzare la ricchezza del sapere a nostra disposizione.

Ci sono parse evidenti la necessità e l’urgenza di rendere accessibili i Fondamentali dell’apprendimento per garantire a più persone possibili l’alfabetizzazione funzionale.

Solo una educazione basata su un apprendimento solido e ben fatto della scienza e della cultura può garantire all’Umanità un futuro e un futuro migliore.

Del resto questi sono i valori e gli intenti della Carta delle Nazioni Unite, di cui l’Unesco è un’emanazione, istituita con lo scopo di contribuire alla costruzione della pace attraverso la cooperazione internazionale in materia di istruzione, scienza e cultura.

Se gli studenti avessero gli strumenti per assimilare a fondo l’educazione, la cultura e la scienza che vengono loro insegnate, come vuole lo scopo istitutivo dell’Unesco, non potrebbero essere un domani adulti egoisti ed irrispettosi dei diritti fondamentali del prossimo. Ecco perché è vitale saper studiare, saper capire e sapere ragionare.”

D: “Dott. Arattano, non sarà facile raccontare vent’anni di ricerca ma le chiedo ugualmente, visti gli scopi così importanti di questa campagna, se ci può illustrare brevemente cosa siano i Fondamentali dell’apprendimento. Possono costituire un’arma efficace per combattere l’analfabetismo funzionale?

M. ARATTANO: “Ha ragione, sintetizzare 20 anni di ricerca non è facile, ma ci proverò lo stesso. La ricerca è nata con lo scopo di aiutare a superare le difficoltà espressive che molti laureandi e dottorandi che venivano a svolgere la loro tesi al CNR, mostravano di avere.

In realtà, ci siamo presto resi conto, che una delle principali ragioni di tali difficoltà risiedeva in veri e propri difetti di apprendimento.

Ai nostri studenti non erano state insegnate le basi su cui fondare la loro attività di studio. Abbiamo scoperto che, similmente a quanto accade nelle discipline sportive, ognuna delle quali ha i suoi fondamentali, anche nello studio vi sono dei precisi gesti cognitivi di base che bisogna saper compiere e allenare per giocare e vincere la partita dell’apprendimento. Ecco l’origine del nome che abbiamo dato agli strumenti sviluppati dal nostro team di ricerca.  

A nostro avviso i Fondamentali dell’apprendimento costituiscono un ottimo strumento per contrastare l’analfabetismo funzionale.

Ce ne siamo resi conto durante i test ad ampio spettro che abbiamo condotto per verificarne l’efficacia: anche i professionisti, manager e dirigenti di azienda degli ordini professionali a cui abbiamo indirizzato la nostra formazione, così come il personale docente delle scuole di ogni ordine e grado a cui ci siamo rivolti, hanno dimostrato di aver ricevuto significativi benefici dalla frequenza dei nostri corsi.

Molti di loro hanno anche dichiarato di aver sperimentato un rinnovato desiderio di conoscenza derivante dall’efficacia degli strumenti che ora possedevano. Tutti segni questi della natura innovativa e funzionale di tali strumenti, che la formazione ricevuta in precedenza non aveva evidentemente fornito loro.

Ciò dimostra che i Fondamentali dell’apprendimento colmano, oggi, un’importante lacuna formativa e conoscitiva.

Ritengo che una buona diffusione della cultura che la nostra civiltà ha conquistato ed accumulato negli anni, in particolare quella scientifica, costituisca la migliore garanzia che abbiamo per un futuro di pace e di prosperità proprio come suggerisce l’Unesco. Ma per favorire una tale diffusione dobbiamo prima accendere le intelligenze sia delle giovani generazioni che di noi tutti! I Fondamentali dell’apprendimento possono aiutare a farlo.”

D: “Dott. De Donno, com’è nata l’idea della collaborazione con il CNR”?

M. DE DONNO: “Quando ho incontrato la prima volta l’Ing. Arattano, mi colpì subito e mi piacque molto la sua intenzione di “accendere l’intelligenza” nelle persone!

In base alla mia lunga esperienza nell’ambito della formazione, capivo molto bene cosa intendesse dire! Potremmo affermare che le premesse della campagna fossero già tutte in quel primo incontro.

Da lì presero il via tutta una serie di iniziative: oltre alla formazione di tutto il personale istruttore dell’azienda, di cui abbiamo già parlato, decidemmo di organizzare anche una serata per introdurre i Fondamentali dell’apprendimento al nostro pubblico.

Un gruppo scelto di istruttori di Genio in 21 giorni si addestrò così per poterla consegnare. L’accoglienza da parte del pubblico fu molto buona e gli istruttori che tennero la serata si accorsero che l’insegnamento dei Fondamentali procurava loro grandi benefici, migliorando significativamente le loro capacità espressive, il loro bagaglio lessicale e le loro facoltà di analisi e di logica.

Mi resi conto io stesso di tali benefici tenendo personalmente una serie di conferenze introduttive sui Fondamentali dell’apprendimento in varie sedi dell’Ordine dei Giornalisti.

Da qui l’idea di proporre al nostro pubblico per intero i primi due corsi di base sui Fondamentali predisposti dal CNR in collaborazione con il team Sapercapire. In un primo tempo i corsi saranno tenuti direttamente dai ricercatori e dai docenti che hanno partecipato e condotto le ricerche. Nel frattempo addestreremo alcuni dei nostri migliori istruttori affinché acquisiscano le competenze per consegnare i corsi loro stessi in prima persona. Siamo certi che questa iniziativa, che costituisce il cuore della nostra campagna, contribuirà in modo significativo all’alfabetizzazione funzionale di tutto il nostro pubblico e a un ulteriore miglioramento di competenza e professionalità da parte del nostro personale docente.

Siamo sicuri che la campagna avrà ulteriori, entusiasmanti sviluppi ma quelle che abbiamo appena illustrato ne costituiscono le basi di partenza.

Dal lancio della nuova campagna, il pubblico che assisterà alle serate introduttive sui Fondamentali dell’apprendimento, riceverà una spilla promozionale che riporta il motto della campagna: “Accendi la tua intelligenza!”. Sappiamo per esperienza che chi assiste alla serata ne diventa generalmente un entusiasta promotore: la spilla renderà ancora più facile la diffusione del messaggio.

Contiamo sul fatto che divulgare e insegnare i Fondamentali dell’apprendimento a quante più persone possibili possa portare all’inizio di un importante cambiamento nel nostro Paese.”

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