Genio in 21 giorni

Studiare con il caldo in estate senza impazzire: 5 regole + 1

Studiare con il caldo in estate è forse una delle situazioni più difficili che uno studente può affrontare.

In questo post vediamo 5 +1 tecniche per studiare quando fa caldo, come fare per mantenere alti i livelli di concentrazione e come ritrovare la voglia di studiare nonostante tutto.

Quando non puoi evitare di studiare con questo caldo

Con il caldo e l’afa anche solo il pensiero di mettersi sui libri e studiare può sembrare un incubo infernale.

Secondo una ricerca fatta nel 2004 dalla Cornell University, per avere un buon rendimento servono condizioni ambientali ottimali con una temperatura equilibrata. Puoi resistere per poco tempo a lavorare in posti molto caldi o decisamente umidi.

Un altro studio datato 1971, condotto da A. Auliciems del Dipartimento di Geografia dell’Università del Queensland in Australia, conferma che anche nelle scuole, una classe “fresca” porta rendimenti migliori agli studenti.

studiare con il caldo
Sistema avanzato di sopravvivenza per studenti obbligati a studiare d’estate con il caldo

Purtroppo però esistono intere categorie di studenti che non possono fare a meno di studiare d’estate: gli studenti universitari che hanno un esame a settembre o quelli che devono preparare la tesi, i ragazzi delle superiori che devono recuperare una o più materie a settembre, tutti i neo diplomati che hanno scelto una facoltà a numero chiuso e devono affrontare i test universitari tra poche settimane o chi si sta preparando per un concorso.  

Per quanto volenteroso tu sia, prima o poi arriva il momento in cui la tentazione di buttare tutto all’aria, maledicendo chi ha inventato la sessione estiva e ti obbliga a studiare d’estate, è più forte di tutto.

L’ideale sarebbe certamente fare in modo di non doverti trovare in questa situazione, liberandoti di tutti gli esami e gli impegni di studio prima dell’estate (continua a leggere che ti dirò come fare!). Ma se in questo momento sei con le spalle al muro e non hai alternative, continua a leggere.

Non riesco a studiare d’estate…

Non trovo la voglia di studiare con questo caldo, non riesco a concentrarmi.

So che dovrei studiare ma non ne ho voglia… continuo a pensare a tutti i miei amici che sono in spiaggia o a divertirsi!

Darei qualunque cosa pur di poter finalmente staccare la mente dallo studio: dopo un intero anno di fatica, non potermi fermare e dover anche studiare ad agosto è un incubo!

Se pensieri come questi continuano a turbinarti nella mente, la prima cosa da fare è accettare la situazione.

Lo so, non è semplice, studiare col caldo è quasi una missione impossibile, soprattutto se non hai a disposizione un posto condizionato: le temperature africane e l’afa portano inevitabilmente stanchezza e spossatezza.

Studiare con il caldo è tre volte più difficile perché:

  1. Non riesci a concentrarti.
  2. Le tue performance sono rallentate.
  3. Ti demotivi rimuginando sul fatto che sei l’unico rimasto a casa a studiare.

E anche se sei uno di quegli studenti fortunati che possono disporre di una postazione con condizionatore, la situazione potrebbe non essere migliore: il solo pensiero di chi in questo momento è più fortunato di te e non deve stare sui libri, basta e avanza per farti perdere ogni motivazione.

Avresti voglia solo di divertirti, svagarti, guardare film, dormire… È normalissimo: l’estate fa venire a tutti tanta voglia di sole, uscite con gli amici e gite fuori porta.

Ci sono tantissime distrazioni, molte più del solito. A questo si aggiunge spesso la difficoltà a dormire, il rumore, la stanchezza di un intero anno alle spalle.

Proprio perché tutto questo è normale, la prima cosa più saggia in assoluto da fare è accettare la situazione.

E poi organizzarti al meglio: quando si hanno meno risorse è più indispensabile che mai ottimizzarle al massimo e non sprecare nulla.

Come riuscire a studiare d’estate nonostante fuori ci siano 35 gradi, i tuoi amici sono a godersela al mare e l’unica cosa che vorresti fare è buttare i libri dalla finestra e raggiungerli

Come fare a studiare in estate

1. Come trovare la voglia di studiare in estate: scrivi i tuoi perché

La voglia di studiare è un ingrediente difficile da trovare per molti studenti anche in pieno inverno, figuriamoci d’estate.

Se non ti occupi di trovare la voglia di studiare prima di metterti sui libri rischi di perdere tonnellate di tempo prezioso che potresti, adesso più che mai, dedicare a divertirti, uscire e stare con i tuoi amici.

webinar poca voglia di studiare

Oltre ad invitarti a guardare il webinar che ho registrato per aiutarti ad imparare come risvegliare la tua voglia di studiare, ecco un consiglio semplice ma molto potente.  

Prendi un foglio e scrivi i motivi per cui è importante che tu studi e superi l’esame o la prova che stai preparando.

  • Cosa mi permetterà di raggiungere o realizzare il superare questo esame?
  • Cosa succederà se non riuscirò a superare questo esame?
  • Per chi e per cosa è importante che io riesca a superare questo esame?

Non serve chissà quanto tempo, 5 minuti sono sufficienti per rispondere a queste domande ma ti aiuteranno a ricordare i tuoi obiettivi, a focalizzarti su quello che è importante e quindi alimentare la tua motivazione allo studio.

2. Dove studiare d’estate: ovvero abbatti le distrazioni

Le distrazioni sono un nemico killer di chiunque, oggi più che mai: iperconnessi, tentati dal guardare il cellulare in continuazione, la nostra attenzione è continuamente oggetto di mille tentazioni.

La teoria è semplice e immagino tu la sappia: per il tempo che dedichi allo studio via il cellulare, no alle interruzioni.

La pratica è più complessa, soprattutto d’estate. Magari devi studiare con la finestra aperta, con tutti i rumori che arrivano da fuori. Magari hai passato la notte in bianco per colpa del caldo o di una malefica zanzara imprendibile.

Cerca quindi di darti dei cicli di studio magari più brevi del solito ma fai in modo di concentrare tutta la tua attenzione durante questo arco di tempo. Metti un timer di 20-25 minuti e datti l’obiettivo di rimanere pienamente concentrato in quei pochi minuti. 

Questi sprint di attenzione sono molto più efficaci di 2 ore di attenzione a singhiozzo.

Per quanto possibile fai in modo di ritagliarti un angolo tranquillo per studiare dove sai di non essere disturbato. Ovviamente, per studiare, è caldamente sconsigliato l’ombrellone: finiresti per non imparare niente e allo stesso tempo ti rovini ogni divertimento.

Cosa diversa è la fase del ripasso, ma ne parliamo più avanti al punto 4.

3. Studiare in estate: l’importanza delle pause fatte bene

Una cosa troppo spesso sottovalutata dagli studenti sono le pause, soprattutto quando si deve studiare in estate con il caldo: o ne fanno troppe ma di qualità scadente o si impongono di farne il meno possibile.

I momenti di pausa sono fondamentali quando si studia perché aiutano a ricaricare le pile. Ma devono essere pause fatte bene: per prima cosa fai in modo di alzarti, bevi qualcosa di sano, sgranchisciti. Non limitarti a tenere gli occhi incollati sul cellulare. Un’occhiata al massimo può passare ma meglio rimandare alla fine della sessione di studio.

Quando poi avrai raggiunto i tuoi obiettivi per la giornata e per la settimana allora organizzati un’uscita come si deve, senza rimorsi: se hai lavorato bene te la sei guadagnata e a quel punto staccare l’attenzione dai libri sarà solo di beneficio per il tuo studio e il ricordo a lungo termine. Soprattutto se sai esattamente come RIPASSARE.

E nel prossimo punto ne parliamo in dettaglio.

4. Come organizzare lo studio estivo: l’importanza della pianificazione

Lo studio matto e disperatissimo non funziona MAI, soprattutto col caldo.

Più rimandi il momento in cui iniziare a preparare quel pallosissimo esame che devi fare, più le pagine si accumulano e più sarai costretto a fare massacrati full immersion, una dietro l’altra.

Ma col cervello che non riesce a lavorare a pieno regime a causa del caldo, rischi di andare fuori giri e arrivare il giorno dell’esame con solo una vaga idea di quello che hai letto.

Meglio fare una sessione di studio da due ore al mattino e, se serve, un’altra al pomeriggio per dare tempo al cervello di raffreddarsi.

Questo ovviamente vale solo se non ti sei preso all’ultimo e hai già un ottimo metodo di studio, altrimenti son “volatili per diabetici”.

Studia a casa e ripassa in piscina o dovunque ma non a casa.

So che il concetto che hanno cercato di infilarti in testa finora è che ripassare vuol dire ripetere e ripetere i riassunti che hai fatto finché non ti entrano in testa a forza.

Ma di fatto dovrebbe essere solo un confronto mentale. Ti dovresti autointerrogare, vedere se ci sono buchi nella tua preparazione, se riesci a ricordarti dati, dettagli, formule, nomi.

Il ripasso non è dovrebbe essere una ristudiata generale, ma un check di controllo. Il ripasso è ovviamente la tecnica più importante per memorizzare a lungo termine quello che studi, ma ripetere ogni cosa all’infinito è uno spreco di tempo oltre che totalmente inutile.

Quindi oggi ti spiegherò per filo e per segno cosa devi fare per imparare qualsiasi concetto – anche i più complessi – senza doverlo ripetere ventimila volte e soprattutto senza dimenticarlo.

Mettiamo che hai appena finito un capitolo del tuo libro, uno dei più tosti. Pieno di dettagli e concetti fondamentali da ricordare.

L’esame è tra due settimane, ma non hai speranza di potertelo ricordare tutto senza rileggere ogni capitolo almeno tre o quattro volte. Soprattutto se non hai ancora fatto il corso Genio in 21 Giorni.

Una volta abituata la memoria a lavorare correttamente nella fase di studio, diventa importante rafforzare il ricordo a lungo termine.

Per prima devi conoscerne i meccanismi del ricordo:

  • Ti ricordi più ciò che hai studiato qualche minuto dopo aver chiuso il libro che immediatamente alla fine della sessione di studio.
  • Entro le 24-48 ore successive il tuo cervello dimentica più dell’80% di quello che hai imparato.

Un ripasso attento ti permette di depositare l’informazione nella memoria a lungo termine che funziona come un magazzino con una capacità teoricamente illimitata  di stoccaggio, in grado di conservare dati per un tempo indefinito.

Come raccomanda Tony Buzan, il metodo più efficace per trattenere le informazioni a lungo termine è fare dei ripassi programmati proprio nei momenti che precedono il calo nella capacità di richiamo del ricordo.

Infatti, analizzando i tempi di decadimento delle informazioni che hai studiato, gli scienziati hanno individuato alcuni archi temporali specifici durante i quali fare i ripassi programmati ti aiuta a fissare il ricordo in maniera indelebile: un’ora, un giorno, una settimana, un mese, sei mesi.

Ciò significa che, ripassando l’informazione dopo un’ora, quando la capacità di ricordo e comprensione è al massimo, la puoi fissare in modo da tenere alta la curva del ricordo per almeno un giorno.

Ripassandola ancora il giorno dopo, il ricordo si rinforza al punto da essere valido per almeno una settimana e così via.

Ogni ripasso richiede pochissimo tempo e lo puoi fare senza dover avere libri e appunti davanti.

Il primo ripasso dovrebbe consistere in una revisione completa della mappa mentale e delle informazioni aggiuntive memorizzate (non più di dieci minuti per ogni ora di studio).

Le successive revisioni, invece, si concentrano sulle nozioni basilari della materia che stai studiato.

Qualsiasi lacuna può essere colmata, e ogni informazione supplementare che si sia aggiunta nel periodo tra due ripassi può essere inserita fra un ripasso e l’altro.

Apprendere con questa modalità è come edificare un palazzo. Per costruirlo servono ponteggi, impalcature, macchinari e attrezzi ma, una volta che è pronto, sta in piedi senza sostegni.

Il ricordo di quello che hai studiato funziona allo stesso modo. Dopo aver utilizzato le giuste tecniche di memoria e di ripasso, le informazioni restano e i mezzi impiegati nella costruzione del ricordo possono sparire.

Grazie a questo meccanismo spontaneo, è impossibile incasinarsi.

L’impalcatura ti serve solo per rafforzare il ricordo, ma come avviene nella costruzione di un palazzo, dopo un po’ verrà smontata e il ricordo sarà naturale.

Abbiamo messo a confronto la memoria dei nostri studenti prima e dopo l’uso delle tecniche di ripasso ed è stato evidente che all’inizio, per ogni informazione immessa ne lasciavano decadere altrettante.

Così diventa impossibile studiare.

Impari 10 cose e ne dimentichi nove. È come svuotare una vasca piena d’acqua usando uno scolapasta.

Studiare diventa perciò sempre più difficile e l’intero processo di comprensione e memorizzazione ti diventa pesante e frustrante, perché ti sbatti come un folle ma i risultati sono sempre inferiori alle tue aspettative.

Chi invece usa le tecniche di studio avanzato e i ripassi programmati non solo ricorda più informazioni, ma riesce ad assimilare quelle nuove con meno difficoltà: si crea un circolo virtuoso dove comprensione, memorizzazione e apprendimento si sostengono a vicenda.

studiare in estate

In media uno studente dedica alla fase di lettura e comprensione circa il 25% del tempo di studio e a quella di ripasso il restante 75.

Durante l’estate, dove il caldo ti frigge il cervello, poter anche solo dimezzare il tempo di ripasso ti permette di risparmiare più della metà delle ore che sei costretto a passare sui libri.

Questo si traduce in una mente più “fresca” e reattiva (anche durante l’esame), ma soprattutto in ore di svago durante la sessione.

Avresti mai pensato di poter dover passare i pomeriggi in piscina mentre prepari la sessione, senza doverti sentire in colpa?

5. Studiare bene d’estate: tratta bene il tuo corpo

Quando si pensa allo studio ci si dimentica troppo spesso che il cervello è una parte di un tutto più grande che è il tuo corpo.

Ci sono tantissime cattive abitudini, anche le più apparentemente innocue, che possono però rendere impossibile il riuscire a studiare bene d’estate.

Un esempio per tutti: le bibite gassate. Alzano la glicemia e poi ti lasciano spossato.

Chiediti quindi se stai dormendo a sufficienza, se stai mangiando regolarmente e in modo sano, fai in modo di fare qualche lunga passeggiata nelle ore più fresche. Insomma, non ingozzarti di caffè o bibite energetiche sperando di trovare la forza per studiare: magari per una mezz’ora funzionano e ti sembra di sentirti quasi un leone. Ma è una breve illusione che si scioglie come un ghiacciolo in estate.

+1: Studiare d’estate all’università non è necessario, se sai come fare   

Eccoci all’ultimo punto: come riuscire ad evitare un’altra infernale sessione di studio in piena estate, come evitare di studiare a luglio o agosto il prossimo anno e goderti invece un’intera estate di libertà.

Ovviamente chi deve affrontare un concorso importante oppure il test d’ingresso all’università non potrà applicare questa regola. Ma sono casi particolari. Per il 90% degli studenti nel 90% della loro carriera universitaria, una strategia per evitare l’incubo dello studiare in estate col caldo c’è.

Si tratta di riuscire a dare tutti gli esami a gennaio e giugno-luglio, così da liberarti da ogni pensiero e goderti l’estate con tutta libertà.

Se ti sembra impossibile ti invito a leggerti quest’articolo Il Kit di Pronto Intervento per preparare un esame in meno di una settimana in cui riporto le testimonianze di diversi nostri studenti che sono riusciti a preparare un esame in una settimana o meno. Qualcuno addirittura in un giorno.

Certo, non tutti gli esami sono ugualmente semplici. Non si può applicare questa regola ad Analisi 1 o Anatomia o Diritto Privato.

Ma con il giusto Metodo di Studio si possono ottenere risultati così straordinari da superare ogni tuo più sfavillante sogno.

webinar poca voglia di studiare

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