Genio in 21 giorni

🔸 Perché andare a Londra non ti insegnerà l’inglese e come puoi invece padroneggiare la lingua più importante del mondo

“Signora mia, si sa, per imparare la lingua devi andare sul posto, non c’è altro da fare”

Lo ripetono da anni, no? Te lo sei sentito dire da tua mamma, da tua zia, da tua sorella più grande, per non parlare del cugino saccente e del nonno che sa sempre tutto.

Sembra una specie di incantesimo, scendi dall’aereo, chiedi un’indicazione ed ecco che il potentissimo inglese ti possiede e ti trasforma in pochi istanti nella regina Elisabetta.

Lo spirito della Queen ti pervade e tu inizi a camminare per le strade a ritmo dei Beatles volando sopra Buckingham Palace e il London Eye come per magia.

Le cose però stanno in modo ben diverso.

Londra è la quinta città italiana dopo Roma, Milano, Napoli e Torino

Gli italiani a Londra sono 250 mila, a Padova, italianissima città italiana ce ne sono meno.

È vero che parlare una lingua tutti i giorni ne migliora la pronuncia e ti rende più facile districarti in conversazioni, ma il problema è che devi parlarla.

La maggior parte delle persone invece, una volta arrivata a Londra finisce a familiarizzare con compaesani ritrovati in città.

È facile, ti basta andare in un ristorante, ordinare una pizza e aspettare che alla cameriera cada un bicchiere per sentirla imprecare in un bergamasco antico come il mondo e iniziare insieme ad inneggiare alla città più bella del mondo e a quanto vi manchi la polenta fatta come si deve.

D’altronde è normale, è come se ci fosse un’intera città trasferitasi lì, la probabilità di incontrare qualcuno che condivida le tue origini e le tue speranze è davvero molto alta.

Ma non sono solo i tuoi connazionali il problema, settimana scorsa parlavo con uno mio studente che mi raccontava dei suoi viaggi in giro per l’Europa.

Parlava uno spagnolo molto buono e riusciva ad esprimersi senza nessun tipo di blocco od esitazione, così ad un certo punto ho chiesto:

“In quale parte della Spagna hai vissuto?”

“A Londra”

“Cosa?”

“Sono andato a Londra e ho imparato lo spagnolo!”

Mi ha raccontato di essere arrivato a Londra, essersi sistemato in un appartamento con 3 ragazzi spagnoli, aver trovato lavoro in un ristorante la cui cucina era popolata da spagnoli e aver appreso meravigliosamente a parlare…

Peccato che il suo scopo era imparare l’inglese.

Come imparare inglese

1 londinese su 2 non è inglese

Indiani, polacchi e irlandesi la fanno da padroni, ma qualsiasi stato contribuisce ad alimentare la popolazione della città probabilmente più multietnica di sempre.

Dunque se anche riesci a scappare dagli italiani ed evitarli come fossero appestati, ti troveresti comunque circondato da altri stranieri che molto probabilmente non parlano un inglese perfetto.

Non sto dicendo che sia una cosa negativa, è magnifico aprire la tua mente a nuove culture e da quelle persone puoi imparare tantissimo, ma non di certo l’inglese.

Parlare con loro sarà di certo più facile che comunicare con un inglese e da loro potrai assorbire:

  • Pronuncia errata di parole;
  • Costruzioni grammaticali completamente sbagliate;
  • Un accento bizzarro che farà accorgere chiunque del fatto che sei straniero.

D’altronde quante possibilità ci sono che tu trovi davvero lavoro presso inglesi, che lo siano i tuoi colleghi e i tuoi coinquilini?

Quindi il concetto antiquato del “Vai a Londra e impara l’inglese”, ecco che sparisce in breve tempo.

Non è solo una questione di stranieri in realtà. Il punto è anche che

Se non conosci le basi, parlerai un inglese inutile

Cosa significa questo?

Prova a pensarci, in ogni contesto lavorativo o sociale che sia, ti trovi a parlare con un differente registro linguistico, usando parole diverse che in un altro luogo nemmeno vengono accennate.

Quindi se tu dopo la laurea decidi di partire e andare a Londra, sperando che questo migliori il tuo inglese e ti aiuti ad essere assunto nell’azienda nei tuoi sogni, c’è un problema.

Quando arriverai infatti, molto probabilmente troverai un lavoro come cameriere, lavapiatti o cuoco.

In un ambiente dunque molto specifico che ha i suoi specifici vocaboli che per te che vuoi fare l’ingegnere aereospaziale sono completamente inutili.

Anche la tua grammatica farà schifo

Gli inglesi sono abituati a gente che viene da tutto il mondo non fanno più molto caso alla grammatica, sono diventati esperti nel comprendere anche chi parla peggio di loro o si fa capire a gesti.

Nessuno farà mai caso alla tua grammatica o agli errori che commetti, nessuno dunque ti correggerà mai e senza correzioni è impossibile che tu migliori.

Quindi anche se avrai la fortuna di NON vivere con italiani, non lavorare con stranieri e essere sempre a contatto con madrelingua, comunque non diventerai la regina Elisabetta.

Gli errori che ti sei portato dall’Italia continuerai comunque a farli giorno dopo giorno, visto che nessuno ci fa caso e ti corregge.

Quando poi andrai al tuo importante colloquio di lavoro, circondato da ingegneri aerospaziali impettiti che sfodereranno il migliore inglese che tu abbia mai sentito e la persona davanti a te ti guarderà con aria critica…

Sappi che probabilmente è perché stai parlando in maniera troppo colloquiale in un occasione invece molto formale.

D’altronde però, se è quello l’inglese che hai imparato, cosa ci puoi fare?

Fermati, fermati. Non ti sto dicendo che devi rimanere ancorato al tuo paesino per sempre e che partire non sia utile, ti sto dicendo però che non è la miracolosa soluzione di cui hai bisogno e che può cambiare ogni cosa.

Quello che devi fare è:

  • Arrivare là preparato, con delle ottime conoscenze grammaticali che ti consentono di avere una base solida da cui partire;
  • Conoscere la lingua abbastanza da renderti conto degli errori che commetti e correggerli in corso d’opera.

Sì Max, ma io sto già studiando ingegneria aerospaziale, non ho tempo di imparare una lingua da 0.

Lo so, immagino quanto tu debba essere impegnato in questo momento in cui magari ti stai laureando o sei in piena sessione d’esami ed è per questo motivo che devi trovare un modo per velocizzare tutto.

Solo così potrai sperare di avere superare quei difficili colloqui e primeggiare fra i vari candidati, eccellendo non solo per le tue competenze, ma anche per la tua perfetta conoscenza della lingua inglese, che ormai è richiesta dovunque.

Elia è passato da non spiccicare due parole a conoscere le basi grammaticali e i vocaboli con una tranquillità tale da poter pensare di trasferirsi in America senza problemi l’anno prossimo.

E tutto questo lavorando a tempo pieno come elettricista!

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