Ieri c’è stata la “Milano Marathon”. Una maratona di beneficenza che ha visto partecipare gran parte di Genio in 21 Giorni.
Da bravo appassionato di maratone e sport si resistenza, non potevo certo tirarmi indietro.
Inoltre, ne ho approfittato per rincontrare un mio vecchio amico, Matteo, che vive a Verona e che non vedevo da molto tempo.
Anche Matteo è un grande appassionato di sport. Al contrario di me, però, a lui non piacciono quelli di resistenza.
Matteo è un centometrista. Un centometrista formidabile, a dire la verità. Chiacchierando del più e del meno, siamo finiti col parlare di metodi d’allenamento.
Mi ha spiegato che al contrario dei maratoneti, i centometristi come lui devono possedere una grande “forza esplosiva”. Per aumentarla, uno degli allenamenti consigliati è quello del “Interval Training”. Praticamente consiste nell’alternare alcuni minuti di sforzo massimo a qualcuno di pausa totale, così da permettere al muscolo di recuperare.
In che modo questa tecnica potrebbe esserti utile quando studi?
Scopri come rubare la tecnica del “Interval Training” può permetterti di studiare più velocemente e riempire di 30 e lode in tuo libretto universitario
Anzitutto bisogna capire come studi.
Quando devi metterti sui libri e l’ultima cosa che vorresti fare è trascorrere un altro interminabile pomeriggio in compagnia di quel mattone che pare non finire mai, cosa fai?
Generalmente, le alternative sono 2:
- Chiudi il libro. Apri Netflix. Ti spari una dietro l’altra tutte le puntate di una qualche serie TV, mentre lentamente vieni assalito dai sensi di colpa per il fatto di non aver studiato. O offendendoti da solo. Perché dovevi studiare ma sai che non è grazie alle maratone su Netflix che riuscirai a laurearti.
- Ti leghi alla sedia, obbligandoti a studiare “finché non ne puoi proprio più”
Ora, siamo tutti d’accordo che l’opzione due è più efficace della prima se l’obiettivo è quello di stringere tra le mani quel pezzo di carta infernale chiamato “laurea”? Ok.
Per quanto sia più efficace, però, nasconde dei gravi problemi.
Le tue sessioni non devono essere una maratona di resistenza, ma esplosive ed energiche corse da 100 metri. Con tanto di pause ben programmate.
Infatti, come ci spiega Alejandro Lleras in una ricerca effettuata nel 2011 tramite l’Università dell’Illinois, se non programmi delle pause regolari durante lo studio, il tuo cervello si sovraccarica e smette di funzionare bene.
Ti sembra di studiare. Ma in realtà il tuo cervello non immagazzina le informazioni. Ecco che poi ti ritrovi davanti al professore a fare scena muta.
Sei deconcentrato. E quando sei deconcentrato NON puoi studiare come vorresti.
Il problema è che non devi solo fare delle pause. Devi anche sapere quando farle e come farle per essere certo che ti facciano recuperare a dovere.
Se le tue pause sono composte da caffettino e sigaretta, con annessa chiacchierata col compagno di corso su quanto il professore sia antipatico e l’esame difficile, non ti serviranno a niente.
Ed è proprio qui che l’allenamento segreto di Matteo, il mio amico centometrista, scatta in tuo soccorso per salvarti da un 18 risicato con annesso sguardo di sufficienza da parte del professore.
In che modo l’Interval Training può esserti utile permetterti di essere più concentrato e farti fare un figurone durante l’esame?
I centometristi, quando si allenano con l’Interval Training, non corrono mai “piano”. O scattano al massimo delle loro potenzialità, o fanno una pausa dall’allenamento.
Lo stesso dovresti fare tu. Infatti, è fondamentale che inizi a fare una netta distinzione tra tempo che passi a studiare e tempo in cui vai in pausa.
Il trucco consiste del programmare dei veri e propri “cicli” in cui alterni studio e pause.
Quando studi, studi.
Nient’altro.
Via quel cellulare.
Via Facebook.
Via ogni possibile distrazione.
Elimina qualsiasi cosa che c’è sulla scrivania e non è direttamente legata allo studio.
Questa, per esempio, è una scrivania che NON facilita lo studio
… ma probabilmente questo lo sapevi già.
Non è una novità che quando studi non devi avere distrazioni. La difficoltà, però, sta proprio nel “seguire la regola”.
Ma non preoccuparti. Grazie ai cicli di studio – eseguiti come te li spiegherò a breve – potrai eliminare le varie distrazioni molto più facilmente.
Per quanto riguarda le pause, il principio è molto simile.
Le pause devono essere totali. Non devi solamente fare “pausa dallo studio”.
Quando fai pausa devi permettere al tuo cervello di rilassarsi. Quindi, anche qua, ti consiglio di evitare cose come Facebook, Youtube, TV, e così via…
Una pausa deve essere totale. Se la passi concentrandoti (anche se su cose diverse dallo studio) il tuo cervello non si rilassa e, quindi, non recupera.
Ciò detto, non ti rimane che da capire un’ultima cosa:
Quanto devono durare i tuoi “cicli di studio”? Quanto tempo dovresti stare sui libri? E quanto dovrebbero durare le pause?
Dipende. Se sei molto abituato a studiare, i tuoi cicli possono essere anche lunghi. Se sei abituato ad aprire il libro ogni morte di Papa, sarai “costretto” a fare pause più frequenti.
Il punto è che molto spesso gli studenti pensano che sia vitale passare la vita sui libri per avere il massimo risultato. Ma non è così. Lo studio va adattato al livello ATTUALE di propensione allo studio (per poi migliorarlo nel tempo).
Per essere più chiaro, ho deciso di distinguere gli studenti in 3 macro-categorie:
- Lo svogliato patologico
- Lo studente ordinario
- Il fanatico di conoscenza
Il metodo di studio dello “Svogliato Patologico”
Se rientri nel primo gruppo, allora fai parte di quegli studenti che probabilmente di ore sui libri ne passano ben poche.
In questo caso, ahimè, difficilmente riuscirai a mantenere una concentrazione alta per molto tempo.
Di conseguenza, i tuoi cicli di studio saranno piuttosto brevi.
Col tempo puoi migliorare ovviamente. Puoi abituarti a studiare e aumentare la tua capacità di rimanere sui libri per molto tempo.
Al momento, però, ti consiglio di seguire lo schema “25 + 5 + 5”
Cosa significa?
Vuol dire che ogni ciclo dovrà essere composto da:
- 25 minuti di studio;
- 5 minuti di pausa vera;
- 5 minuti in cui ripassi quello che hai imparato nei 25 minuti di studio.
E dopo?
Dopo, se hai da studiare ancora, riinizi da capo.
Dopo 3 cicli compiuti in questo modo ti consiglio compiere una pausa di 20 – 25 minuti.
Per quanto possa sembrare un’ovvietà, ci tengo a tagliare la testa al toro ed essere chiaro sin da subito…
Le pause vanno fatte di 5 minuti. Non di più.
Niente pause da venti minuti prima di aver compiuto i 3 cicli di studio. Te lo immagini Usain Bolt che deve fare 5 minuti di pausa tra una corsa e l’altra, ma va a fumarsi mezzo pacchetto di sigarette in compagnia di un amico, perdendo mezza giornata di allenamento?
Come dovrebbe studiare uno “Studente Ordinario”?
Se fai parte del secondo gruppo, significa che non sei proprio estraneo allo studio.
In questo caso, lo schema sarà il “45 + 10 + 5”, dove:
- 45 minuti sono di studio
- 10 di pausa
- 5 di ripasso
Anche in questo caso, dopo 3 cicli compiuti in questo modo ti consiglio una pausa un po’ più lunga (15 minuti sono sufficienti).
In che modo il “Fanatico della Conoscenza” può mettere il turbo al suo studio
Se fai parte del terzo gruppo, sei ormai abituato a studiare. Ogni giorno passi tante ore sui libri e le conosci molto bene quelle maratone infinite per preparare gli esami.
In questo caso, lo schema sarà: “90 + 10 + 5 + 50 + 10 + 5 + 40 + 10 + 10”
<<Oddio. Questo è complicato>>
Tranquillo. E’ più semplice di quel che sembra.
- 90 saranno i minuti di studio iniziali
- 10 quelli di pausa
- 5 di ripasso
- 50 minuti di studio
- 10 di pausa
- 5 di ripasso
- 40 minuti di studio
- 10 di pausa
- 10 di ripasso in cui rivedi tutto ciò che hai studiato in precedenza
Lo scopo è quello di arrivare in futuro a far parte del terzo gruppo di studenti. La tua concentrazione sarà maggiore, per più tempo. In questo modo potrai studiare molto più velocemente.
Grazie a questa tecnica rubata dai centometristi potrai ridurre notevolmente il tempo che dedichi allo studio.
Con un metodo di studio “tradizionale” però, non riuscirai mai realmente a massimizzare il tempo che trascorri su quei macigni pieni di definizioni, parolone difficili e formule.
Il punto è che il tuo cervello non funziona come quello del tuo compagno di corso. Il “metodo di studio” è una cosa che dovrebbe essere assolutamente unica e personale.
Scopri come grazie ad un metodo di studio personalizzato puoi risparmiare dal 50 all’80% del tempo che passi su libri
Se studi come “piace al tuo cervello” le informazioni che devi esporre all’esame verranno risucchiare al suo interno molto più facilmente. Ogni cervello, infatti, è diverso. Di conseguenza deve essere diverso anche il modo in cui apprende.
Ecco perché è soltanto grazie ad un metodo personalizzato che potrai ridurre i tempi di studio fino all’80%.
I pomeriggi passati incatenato alla sedia diventeranno solo un lontano ricordo.
Avrai più tempo per fare ciò che vuoi. Che sia stare su Netflix a fare maratone di serie TV o uscire con i tuoi amici.
Esattamente come è successo a Benedetta, che dopo il corso è riuscita a laurearsi con 110 e lode arrivando a studiare 40 pagine all’ora.
Organizzare le tue sessioni in “cicli”, distinguendo in modo preciso le pause dallo studio vero e proprio, ti darà una marcia in più per la preparazione della vera sfida dell’esame.
Proprio come un centometrista sfrutta il principio di una tecnica di allenamento per correre più veloce e raggiungere il più rapidamente possibile il traguardo, tu dovresti fare lo stesso per ridurre quell’infinità di tempo che trascorri sul libri.
E se a tutto questo ci aggiungi un metodo personalizzato che ti permette di studiare fino a 5 volte più velocemente, potrai anche tu ottenere risultati come quelli di Benedetta.
Clicca qui se vuoi capire in che modo puoi ridurre le ore che passi sui libri – fino all’80% – e lasciare a bocca aperta il professore ai tuoi prossimi esami!