Genio in 21 giorni

Pause studio

Pause studio: ogni quanto farle e come?

Pause studio… farle, non farle, ogni quanto farle, come farle?

Se sei uno studente o un professionista impegnato nello studio o nel lavoro, sapere quando e come fare le pause studio è fondamentale per mantenere la tua produttività e il tuo benessere mentale. In questo articolo te lo spieghiamo con… la tecnica d’allenamento segreta di un centometrista veronese che ti farà studiare più velocemente sin da subito!

L’importanza di fare pause studio

Quando devi metterti sui libri e l’ultima cosa che vorresti fare è trascorrere un altro interminabile pomeriggio in compagnia di quel mattone che pare non finire mai, cosa fai?

Generalmente, le alternative sono 2:

  1. Chiudi il libro. Apri Netflix. Ti spari una dietro l’altra tutte le puntate di una qualche serie TV, mentre lentamente vieni assalito dai sensi di colpa per il fatto di non aver studiato. O offendendoti da solo. Perché dovevi studiare ma sai che non è grazie alle maratone su Netflix che riuscirai a laurearti.
  2. Ti leghi alla sedia, obbligandoti a studiare “finché non ne puoi proprio più”

Ora, siamo tutti d’accordo che l’opzione due è più efficace della prima se l’obiettivo è quello di stringere tra le mani quel pezzo di carta infernale chiamato “laurea”? Ok.

Per quanto sia più efficace, però, nasconde dei gravi problemi.

Le tue sessioni non devono essere una maratona di resistenza, ma esplosive ed energiche corse da 100 metri. Con tanto di pause ben programmate.

Infatti, come ci spiega Alejandro Lleras in una ricerca effettuata nel 2011 tramite l’Università dell’Illinois, se non programmi delle pause regolari durante lo studio, il tuo cervello si sovraccarica e smette di funzionare bene.

Ti sembra di studiare. Ma in realtà il tuo cervello non immagazzina le informazioni. Ecco che poi ti ritrovi davanti al professore a fare scena muta.

Sei deconcentrato. E quando sei deconcentrato NON puoi studiare come vorresti.

Il problema è che non devi solo fare delle pause studio. Devi anche sapere quando farle e come farle per essere certo che ti facciano recuperare a dovere.

Se le tue pause studio sono composte da caffettino e sigaretta, con annessa chiacchierata col compagno di corso su quanto il professore sia antipatico e l’esame difficile, non ti serviranno a niente.

La lezione dell’Interval training che ti insegna come fare pause studio davvero efficaci

I centometristi, quando si allenano con l’Interval Training, non corrono mai “piano”. O scattano al massimo delle loro potenzialità, o fanno una pausa dall’allenamento.

Lo stesso dovresti fare tu. Infatti, è fondamentale che inizi a fare una netta distinzione tra tempo che passi a studiare e tempo in cui vai in pausa.

Il trucco consiste del programmare dei veri e propri “cicli” in cui alterni studio e pause.

Quando studi, studi.

Nient’altro.

Via quel cellulare.

Via Facebook.

Via ogni possibile distrazione.

Elimina qualsiasi cosa che c’è sulla scrivania e non è direttamente legata allo studio.

Questa, per esempio, è una scrivania che NON facilita lo studio

… ma probabilmente questo lo sapevi già.

Non è una novità che quando studi non devi avere distrazioni. La difficoltà, però, sta proprio nel “seguire la regola”.

Ma non preoccuparti. Grazie ai cicli di studio – eseguiti come te li spiegherò a breve – potrai eliminare le varie distrazioni molto più facilmente.

Per quanto riguarda le pause studio, il principio è molto simile.

Le pause studio devono essere totali. Non devi solamente fare “pausa dallo studio”.

Quando fai pausa studio devi permettere al tuo cervello di rilassarsi. Quindi, anche qua, ti consiglio di evitare cose come Facebook, Youtube, TV, e così via…

Una pausa studio deve essere totale. Se la passi concentrandoti (anche se su cose diverse dallo studio) il tuo cervello non si rilassa e, quindi, non recupera.

Purtroppo il cinema e la televisione sono pieni di cliché che ci permeano da quando siamo piccoli, alcuni veri, alcuni esagerati, altri completamente falsi e rovinosi per tutti.

Nei film e nelle serie TV ad esempio siamo abituati a vedere il dipendente pigro che deve essere trattato alla stregua di un soldato per riuscire a produrre.

E quindi ecco il classico immaginario di dipendenti chiusi alla loro scrivania che lavorano 8-9-12 ore senza l’ombra di una pausa, in onore di una presunta “produttività”.

Questo concetto si riversa poi anche sul tuo studio, convincendoti che stare fisso sui libri un’intera giornata sia il massimo dell’efficienza e la mossa migliore che tu possa fare per superare brillantemente gli esami.

Uno studio scientifico però ha recentemente dimostrato quanto sia stupido e nemico della produttività massacrare lavoratori, universitari o liceali con ore ed ore di supplizio, ma soprattutto ha spiegato chiaramente

come trasformare le pause studio in un’arma infallibile per i tuoi voti…

Lo vediamo subito.

In anni e anni di lavoro con gli studenti, e di frequentazione di biblioteche, aule universitarie e quant’altro, ho potuto notare che gli studenti si dividono in Hobbit e Orchi, sì sto parlando del Signore degli Anelli, e sono piuttosto certo che tu rientri in una di queste due categorie.

Non per la grandezza smisurata dei tuoi piedi, né perché sei nato uscendo direttamente dalla terra, ma hai un tratto in comune con una delle due razze in questione.

  1. Gli orchi.
  • Inizi a studiare alle 9 del mattino e vai avanti ininterrottamente per 8 ore senza alzare lo sguardo dai libri?
  • Consideri le pause il male supremo da evitare come la peste?
  • Esci dalla biblioteca quando il sole è già calato, con gli occhi che bruciano e le diottrie che diminuiscono ad ogni passo?

Se hai risposto di sì ad una delle domande precedenti, sei evidentemente un orco. L’orco, esattamente come nel Signore degli Anelli, è quell’essere che marcisce nelle caverne oscure di Mordor, lavorando tutto il giorno per il male supremo.

E tu fai lo stesso, ti chiudi nelle biblioteche, prepari i tuoi libri tutto intorno a te, apri la prima pagina e da lì non ti stacca più nessuno.

  1. Lo Hobbit
  • Consideri la pausa il momento più sacro del giorno?
  • I momenti di studio sono le pause dalle tue pause?
  • Di fianco alla macchinetta del caffè c’è una targa con il tuo nome sopra?

Sei evidentemente un Hobbit, uno che va in biblioteca con la speranza, o meglio dire il sogno irrealizzabile, di finire il malefico capitolo che ti affligge, ma in realtà passa il suo giorno a passeggiare per le strade della contea e correre nei campi.

O nel tuo caso, a chiacchierare con tutti quelli che incontri, fumare una sigaretta dietro l’altra, e perdere 2 ore di tempo in pausa pranzo.

“Ah! È come… se mi trovassi al “Drago Verde”, dopo una lunga giornata di studio!”

“Solo… che non hai mai fatto una lunga giornata di studio!”

Semicit. Pipino e Merry

Nessuno di questi due estremi è in grado di garantirti risultati scolastici, la verità è che

Fare pause studio nel momento giusto può garantirti un miglioramento del 73% nei tuoi risultati scolastici

Lo ha dimostrato Pernille Strøbæk, una studiosa ricercatrice dell’università di Copenaghen, il cui studio dimostra che alzarsi, fare un giro e due chiacchere, per poi tornare poi al lavoro è un ottimo modo per aumentare la produttività.

È riuscita addirittura a misura il miglioramento con dati numerici, affermando che si tratta del 73% in più; detto così non vuol dire nulla, è vero, ma pensa di leggere 100 parole e ricordartene il 73% in più, pensa di metterci 10 minuti di norma a svolgere un compito e all’improvviso impiegarne solo 3.

È questo il tipo di cambiamento di cui sto parlando, quello in grado di farti arrivare a passare gli esami studiando di meno, ma in modo più produttivo.

C’è un problema però…

Un altro studio ha dimostrato che il cervello umano ha bisogno di 25 minuti prima di entrare a pieno nel “flusso” e svolgere compiti con il massimo dell’efficienza.

Mihály Csíkszentmihályi (che noi chiameremo Mike per comodità) è uno psicologo ungherese emigrato negli Stati Uniti che ha passato la maggior parte della sua vita a studiare scientificamente la felicità.

Il nostro amico Mike sostiene che in ogni momento, ciascun individuo, riceve una grande quantità di informazioni provenienti dal mondo circostante, che siano suoni, colori, le urla della vicina, qualsiasi cosa.

Gli psicologi hanno scoperto che la mente ne può gestire solo un certo numero alla volta: circa 126 bit di dati al secondo in base allo studio di Csíkszentmihályi del 1956, e proprio come un computer non può processarne di più.

Ad esempio, un’intera conversazione “pesa” circa 40 bit, cioè un terzo della nostra capacità, e questo è il motivo per cui non è facile focalizzare l’attenzione su altre attività quando si sta tenendo un discorso.

Quando messaggi mentre tua madre ti parla e ti pone poi la canonica domanda:

“Non mi ascolti. Cosa stavo dicendo?”

Ecco in quel momento stai sperimentando cosa significa essere immersi in un flusso e non riuscire a fare anche altro contemporaneamente. Se scrivere messaggi con qualcuno può essere così impegnativo, immagina quanti bit servono per preparare Anatomia, Diritto Privato o un qualsiasi esame universitario.

Generalmente tu puoi decidere su cosa vuoi concentrare la tua attenzione, ma quando sei in uno stato di flusso sei completamente assorbito da quello e senza deciderlo autonomamente perdi la consapevolezza di tutto il resto, tempo, persone, distrazioni, case, libri, fogli di giornale, e persino esigenze fisiologiche.

E anche se ti è necessario andare in bagno, è necessario che tu mangi o ti faccia una doccia per poter uscire di casa, se sei immerso in una conversazione non ti è possibile farlo.

Per testare il flusso nell’esperienza cosciente, il vecchio e caro Mike ha utilizzato il metodo del campionamento dell’esperienza: per tutta la durata dello studio i partecipanti devono indossare un cercapersone e, contattati a intervalli di tempo casuali, devono fornire un resoconto dei propri pensieri su un questionario.

Questi studi hanno dimostrato che le persone si sentivano più attivate positivamente quando svolgevano compiti impegnativi, per i quali ritenevano di possedere le abilità necessarie, esattamente come tu ti senti meglio quando ti trovi a studiare una materia non troppo facile (altrimenti sconfini nella noi), ma nemmeno troppo difficile, o potresti finire frustrato.

Il flusso è il bene più prezioso di uno studente, è infatti quello stato di concentrazione nel quale leggi e studi pagine come se non ci fosse un domani, tuttavia c’è un problema.

Se fare una pausa è necessario per essere più produttivi e non sprecare tempo sui libri, ma d’altra parte servono 25 minuti per tornare poi al massimo dell’operatività…

Come si gestiscono pause studio e studio in maniera perfetta?

Come fai a non perdere troppo tempo, non perderne troppo poco, arrivare insomma in quello stato di perfetto equilibrio in cui studi come un treno, senza massacrarti il cervello e uscire strisciando dalla biblioteca?

Questo è un passaggio completamente ignorato dai professori, genitori, e, spesso, anche datori di lavoro.

Come dicevo all’inizio, l’immaginario collettivo ci regala immagini di gente china sui libri, che lavora 12-18-20 mila ore al giorno, vengono urlati slogan che inneggiano al lavoro, al massacrarsi di impegni, al produrre sempre di più.

Lungi da me dire che bisogna essere pigri, è completamente

È stupido sprecare tempo ed energie senza avere risultati in cambio

Se devi passare un’intera giornata sui libri per poi prendere 18 (a essere ottimisti) perché la metà delle informazioni le hai dimenticate a causa della stanchezza… tanto vale non farlo!

Tanto vale andare in piscina, godersi il sole e non rinunciare nemmeno per un secondo a ciò che ami fare. E vale sia per lo studente hobbit sia per lo studente orco; se devi fare 200 pause al giorno, tanto vale prendere l’intera giornata e godertela davvero, d’altra parte se devi studiare come un matto per non ricordare niente, tanto vale non farlo affatto.

L’obiettivo deve sempre essere:

Pause studio: come ricavare dalla minor quantità di tempo possibile il massimo risultato

Per questo una parte fondamentale di Genio in 21 giorni consiste proprio nell’organizzarsi, nell’imparare a gestire il tuo tempo alla perfezione, alternando pause ben programmate a momenti di flusso. Ho visto molti miei studenti venire da me e domandare quale fosse l’ingrediente segreto, la pozione magica, l’incantesimo in grado di cambiare completamente il loro mondo e i loro risultati…

La verità è che è un percorso, fatto di passi, il primo è di certo l’organizzazione del tempo e delle corrette pause. Ne dubiti? Non può essere così vantaggioso sapere quando concedersi un caffè?

Filippo è riuscito a realizzare il suo sogno ed entrare in una facoltà, alla quale ha accesso 1 studente su 10, ma non solo, si è posizionato al numero 27 della graduatoria finale delle professioni sanitarie.

Greta invece dopo una vita di sprechi di tempo, ha ripreso a coltivare i suoi hobby, dedicando allo studio solo il tempo necessario, senza per questo rinunciare a un bel 30 sul libretto!

Se vai su https://www.facebook.com/groups/sistemadistudio/  trovi tutte le opinioni dei ragazzi che hanno già deciso di smettere di essere orchi o hobbit e di trasformarsi in studenti modello, senza rovinarsi la vita.

Puoi spostare la tua residenza alla macchinetta del caffè, puoi dimenticare com’è la luce del sole, oppure puoi andare su www.genioin21giorni.it/corso/.

A te la scelta caro amico della terra di mezzo.

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