Genio in 21 giorni

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Salvatore De Tommaso

Istruttore

Sono Salvatore de Tommaso, e sono l’Istruttore responsabile della sede di Lecce, la mia città natale; ma prima di questo sono un sognatore moderno: testa tra le nuvole e piedi saldi per terra.

La mia storia in Genio in 21 Giorni iniziò un freddo giorno di ottobre alle porte del Politecnico. La mia vita era una di quelle che si definiscono “già scritte”: frequentavo ingegneria informatica a Torino e dopo la laurea sarei voluto andare a lavorare nell’azienda di famiglia, già avviata, con uno storico e senza dover fare nessun colloquio. Una vita per la quale qualcuno pagherebbe, e come poterlo biasimare? Peccato che dentro di me viveva un Salvatore che sentiva di poter vivere una vita diversa dal comune, non per presunzione ma per voglia di liberarmi da alcuni schemi. Quando e chi ha stabilito che la strada di un essere umano sarebbe dovuta passare necessariamente da una formazione universitaria, per poi chiudersi a lavorare sei giorni su sette, per quasi tutta la vita, aspettando la pensione per potersela godere in santa pace, ma ormai senza forze in corpo? Sentivo di poter aspirare ad una vita libera da costrizioni orarie e con una grande quantità di divertimento. Già divertimento. Per me è la chiave dei successi che, da quel momento in avanti avrei collezionato.

E poi tutto è iniziato, qualcuno potrebbe dire “per caso”: ero nel cortile del Politecnico, mentre evadevo da una noiosa lezione di analisi matematica, ed una ragazza mi si avvicinò (Eva, attuale istruttrice di Lugano) con in mano un volantino. Ancora non sapevo cosa mi aspettasse dietro quell’opportunità, camuffata da foglio di carta. Accolsi quell’invito e andai alla presentazione.

Sai perché decisi di iscrivermi al corso? Perché Simone (il ragazzo che mi presentò il corso, attuale istruttore di Torino) mi disse che avrei potuto divertirmi di più, anche a studiare, e che avrei potuto addirittura memorizzare le carte del mazzo da poker e vincere le giocate. Ma ti pare che uno si iscrive ad un corso di metodo di studio, convinto da una motivazione del genere? Ti ho detto, dammi divertimento e mi compri in un attimo!

Poi il corso iniziò, vidi Luca Lorenzoni, il mio Istruttore, prendere posizione davanti alla sala. Aveva un’energia troppo bella, un sorriso potente e magnetico, un’abilità coinvolgente. Era tutto tanto lontano da ciò che era il mio mondo ma, in quel momento, cominciai a desiderare di essere come lui.

Alla fine del mio corso Genio in 21 Giorni avrei tanto voluto che quel corso venisse frequentato dai miei familiari, i miei amici più stretti, i miei compagni del liceo. Ma a Lecce la sede non esisteva ancora! Perciò, un po’ affranto, mi misi l’anima in pace. D opo il corso mi divertivo così tanto a studiare e memorizzare, che non c’era momento che non passassi ad esercitarmi per diventare più abile e bravo. Ogni giorno di più.

Gironzolavo in ufficio più che nelle aule universitarie, già da lì avrei dovuto capire che quel posto aveva qualcosa di speciale per me.

Insomma, avevo capito molto bene che il mio posto era lì, che il mio desiderio non era più aggiustare computer o programmare siti web, ma stare a contatto con le persone, divertirmi ad imparare ed insegnare a divertirsi ad imparare. Ma, c’è un ma, non riuscii a dirlo subito al mio Istruttore Luca e neanche ai miei genitori. Un sogno del genere era tanto, tanto grande, ma lo sentivo altrettanto forte. Così nel 2010 iniziai il mio percorso per diventare Istruttore, e nei successivi otto anni ho vissuto una vita piena, di esperienze, emozioni e, ovviamente, divertimento.

Ti ricordi da dove sono partito, vero? Diciannovenne ribelle ed annoiato a morte, nel cortile dell’università, con il destino già impacchettato. Ecco, ora prendi quello stesso ragazzo, un anno più grande, e mettilo in fila in segreteria con la rinuncia agli studi tra le mani: il mio nome non sarebbe più  stato nei registri dei docenti. Ovviamente, e fortunatamente, non fu tutto rose e fiori, anzi tutt’altro: a partire dalla mia famiglia e a finire con le sfide di un ventenne con zero esperienza lavorativa, buttato a capofitto in una professione, ma con la voglia fortissima di vivere la propria vita al massimo e col massimo del divertimento.

Dal 2010 al 2016 ho girato l’Italia ed il mondo: partecipai all’apertura del fantastico centro di Roma1 con il mio amico Ivan Romano, poi tornai a Torino per altri 2 anni ad imparare e studiare tutto quello che mi serviva per diventare docente. Un giorno, (non ricordo con esattezza quale, ma era la prima metà del 2012) durante una riunione, Luca Lorenzoni dichiara ufficialmente che il piano per diventare la prima azienda italiana ad andare a fare formazione negli Stati Uniti d’America, era partito. Servivano 10 coraggiosi eroi per partire. Iniziò quindi la nostra preparazione. Tuttavia nel percorso ci furono un po’ di imprevisti e la partenza del progetto venne rimandata. Ad, ogni modo, ogni giorno, sentivo crescere la mia voglia di migliorarmi, la mia fame crescita. A maggio del 2013 venni nominato assistente alla docenza del centro di Torino. Fu un periodo magnifico della mia vita, tutto stava andando alla grandissima e, secondo i piani, finalmente avrei realizzato il mio sogno di diventare istruttore a dicembre dello stesso anno. Ma il sogno Americano? Luca ci credeva troppo, io ci credevo con lui e infatti di lì a pochi giorni mi invitò a casa per dirmi: “pronto? Si parte!” Vi ricordate quei 10 che avevano alzato la mano? Beh, di quei dieci non eravamo rimasti in molti… Rimasi io, accompagnato dalla mia fidanzata del tempo, che non era in quella riunione ma con tanto coraggio e amore mi seguì e pochi altri. Non sto qui a raccontarvi tutto quello che ho vissuto perché dovrei scrivere un libro, ma posso dirvi che a novembre del 2014, assieme a Giulia Remondino, facemmo il primo corso Americano nella bellissima sede di Sarasota (Florida); la magia era partita e, con le dovute difficoltà, facemmo 6 mesi spettacolari e finalmente il mio sogno di diventare istruttore si era avvicinato nuovamente ( ti ricordi vero? Io avevo puntato a dicembre 2013 ) potevamo diventare Istruttori io e Giulia a dicembre del 2015. Il nostro sogno però venne bruscamente interrotto a settembre dello stesso anno quando, per cavilli burocratici, non ci vennero concessi determinati visti e fummo costretti a tornare in Italia. Ecco che mi ritrovai catapultato nuovamente a Torino con un sogno che vedevo nuovamente allontanarsi. Fu il periodo più brutto del mio tirocinio da Istruttore. Dopo tutto l’impegno, la fatica, i sacrifici fatti in quelle città americane, non rimaneva che una bella gastrite e, indovina? Un’altra opportunità camuffata, come sempre, da foglio di carta… questa volta però stracciato.

Una volta mi hanno raccontato la “leggenda” che il terrone, in fondo in fondo, vorrebbe sempre tornare a casa, così riemerse quel desiderio espresso a novembre del 2008 durante l’ultimo giorno del mio corso Genio in 21 Giorni: una sede a Lecce.

Nel gennaio del 2016 ho rifatto le valigie e son partito, questa volta con due occhi ed un sorriso diverso: tornavo a casa, direzione Salento!

Ero felicissimo, mi sentivo da Dio ma non sono mancate frasi del tipo: “ma che fai qui non ci sono opportunità”, “ gli la gente è indietro “, “ tutti i giovani vanno via e tu torni”, “ sei impazzito” ecc ecc

Non ho ascoltato quelle voci esterne ma solo un interna: “ CE LA POSSO FARE “

La storia vuole che io abbia incontrato le prime persone che ora fanno parte della mia squadra di Preparatori Personali, che abbia iniziato a costruire la prima sede pugliese tenendo corsi ogni mese, facendo ottenere risultati su risultati ai miei clienti, che abbia conosciuto tanti genitori e figli pronti a darmi man forte, e che alcune di queste persone erano presenti quando finalmente, sollevavo la coppa a nomina da Istruttore della sede di Lecce nel dicembre del 2017.

Avevo raggiunto il mio sogno ma ora viverlo è ancora più bello in compagnia di una squadra di ragazzi meravigliosi che credono come me che la storia del Salento e della Puglia non è ancora stata scritta. Abbiamo tenuto corsi a Lecce, Bari, Bisceglie, Foggia, abbiamo fatto interventi e collaborato con le scuole superiori di Brindisi e Manduria insomma è solo l’inizio e sono sicuro che ne vedremo delle belle.

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